La Riabilitazione cognitiva mira al trattamento dei deficit delle funzioni cerebrali.
Tali deficit possono riguardare:
Memoria
Funzioni esecutive (ad es. pianificazione, categorizzazione, giudizio critico)
Prassie (coordinazione dei movimenti volontari)
Abilità/Percezione visuo-spaziale (ad es. Neglect)
Le difficoltà possono insorgere a seguito di:
Disturbi neurocognitivi (demenza, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, ecc.);
Danni neurologici, trauma cranico, accidenti cerebrovascolari, tumori cerebrali;
Disturbi correlati a sostanze;
Altri disturbi
In particolare, per quanto riguarda l'età evolutiva, spesso, le difficoltà si associano a:
Disabilità intellettiva
Disturbi dello spettro dell'autismo
Disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD/DDAI)
Disturbi specifici dell'apprendimento (DSA – dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia)
Disturbi della comunicazione, tra cui disturbi specifici del linguaggio (DSL)
Danni neurologici, trauma cranico, accidenti cerebrovascolari, tumori cerebrali
La riabilitazione si focalizza su tre obiettivi principali, che riguardano:
La capacità di riapprendere le informazioni e le procedure in tutto o in parte perse
La capacità di facilitare l’accesso ai tipi di informazioni ancora intatte ma inaccessibili
La capacità di apprendere nuove modalità e strategie per portare a termine un determinato compito
Lo scopo generale della riabilitazione neuropsicologica è di favorire una maggiore autonomia ed integrazione psicosociale, riducendo, ove possibile, le difficoltà dell'individuo in relazione al suo ambiente di vita; pertanto, il percorso riabilitativo dovrà essere basato non solo sull'analisi dei risultati ottenuti nei test neuropsicologici, ma anche sulla valutazione delle prestazioni ottenute dalla persona nelle varie situazioni.
Per tali ragioni, il programma di riabilitazione deve essere specifico per ogni paziente, in modo da poter rispondere alle sue peculiari necessità cognitive, emotive, fisiche e sociali.
Al fine del raggiungimento dell'obiettivo generale, saranno prefissati dei sotto-obiettivi specifici, che possano essere impiegati nella vita quotidiana.
Inizialmente, si punterà a a rendere il paziente consapevole della sua disabilità, in modo da stimolare una sua attiva partecipazione nel percorso riabilitativo. Successivamente, verranno sviluppate strategie di compenso per i disturbi cognitivi e comportamentali. Infine, si lavorerà sul processo di generalizzazione di queste strategie nell'ambiente di vita.
La scelta degli obiettivi e delle metodologie impiegate dipende da diversi fattori, tra cui:
la tipologia del disturbo e il grado di interferenza con le attività della vita quotidiana;
l'eventuale tipologia della lesione;
la valutazione delle risorse cognitive risparmiate e delle abilità residue;
l'abilità di apprendere nuove strategie e la capacità di generalizzazione nella quotidianità;
le caratteristiche individuali del soggetto, tra cui gli aspetti relativi alla sua personalità e le competenze cognitive precedenti al disturbo;
la consapevolezza del disturbo e l'impatto della disabilità nella vita del paziente, nonché la sua reazione emotiva;
la motivazione nell'affrontare il percorso riabilitativo;
il contesto ambientale e socio-culturale;